Il marketing è una love story

Tutti vogliono investire nel Marketing. Ma cos’è il Marketing?

Ricordate di quella volta in cui siete usciti con quella ragazza/o che vi piaceva da impazzire? Se la risposta è sì, allora sappiate che avete già fatto esperienza della vera essenza del marketing.

L’atto della conoscenza, del corteggiamento, della conquista, della passione e del mantenimento di un rapporto sono meccanismi atti a garantire la continuità di ogni specie. Noi, costituendo aziende, altro non facciamo che creare ecosistemi viventi che per sopravvivere devono fare i conti con gli stessi identici meccanismi.

Se siamo timidi, poco interessanti, poco appetibili, o semplicemente godiamo di pessima reputazione, evidentemente le nostre possibilità di riproduzione si ridurranno drasticamente. La stessa cosa vale per le aziende. Strappare un appuntamento o ricevere un invito prima ancora che siamo noi a chiederlo è frutto di un lavoro complesso e sottile, in cui un dettaglio o una piccola sfumatura fanno la differenza tra un successo o una sconfitta. Questo vale tanto nell’amore quanto nel business.

Se la ragazza/o che ci piace già ci conosce perché godiamo di un’ottima reputazione, abbiamo sicuramente un punto a nostro vantaggio. In gergo si chiama “Brand Reputation“.

Se abbiamo una buona reputazione, allora significa che qualcuno sta parlando di noi, e più gente parla di noi in modo positivo, più questa ragazza/o potrebbe decidere di essere lei a compiere il primo passo. In gergo si chiama “Brand Awareness“.

Se non disponiamo di tutto questo background, allora dobbiamo affidarci soltanto a ciò che abbiamo. La nostra faccia e la nostra tecnica di “abbordaggio“. Tecnicamente usiamo la “Corporate image“ come primo approccio ed evidentemente deve essere il più convincente possibile.

Se siamo stati bravi, abbiamo il nostro appuntamento.

A questo punto diamo il via alla nostra “Marketing strategy”. Mettiamo in mostra le nostre qualità migliori, rendiamo appetibili i nostri difetti o particolarità, teniamo ben nascosti i nostri scheletri nell’armadio, mentiamo spudoratamente quando ci vengono poste domande scomode, facciamo vedere che sappiamo il fatto nostro (“content strategy“) e lanciamo messaggi inequivocabili (“persuasive copywriting“).

Questo è il marketing.

A questo punto, se la controparte è convinta, la stipula del contratto viene siglata mediante casto contatto fisico generando quella che in gergo viene definita “conversione“.

Successivamente avviene lo “scambio commerciale” tanto ambito. Se l’indagine sulla “Customer satisfaction“ dà esiti positivi, allora il rapporto è destinato a consolidarsi (“Brand Loyalty“), almeno finchè domanda ed offerta si bilanceranno.

Fabio Riccardi