D come “Devi utilizzarli”

Quando si parla di marketing la raccolta e l’analisi dei dati sono pilastri fondamentali non opinabili. 

Raccolta e analisi ci consentono di trasformare semplici numeri in preziose informazioni che andranno a guidare strategie e decisioni sul lungo termine.

 

Basta pensare che la frase “Il mio prodotto è utile a tutti” è ormai considerata alla stregua una barzelletta tra i marketers.

 

Prima di tutto viene la personalizzazione.

Nello specifico, parliamo di personalizzazione delle campagne: i dati vengono analizzati per svelare le vere esigenze e preferenze dei consumatori, consentendoci di modellare la campagna pubblicitaria in maniera tale da risuonare profondamente con il loro vissuto e i loro desideri. Numeri, sì, ma con un’anima.

 

E poi i dati continuano a parlarci e indicarci la via per tutta la durata di una campagna. Quali sono i canali più performanti? E quali i contenuti che generano maggiore engagement? E chi, come, quando, cosa, dove… tutto questo è espresso in un alfabeto numerico che – una volta imparato – ci spiega dove insistere e focalizzare gli sforzi, ottimizzando il tanto agognato ROI.

 

I dati sono come il nostro Virgilio, che ci accompagna nella selva oscura del mondo online. Ogni decisione può determinare il successo o il fallimento di una campagna, ma con la giusta guida possiamo minimizzare il rischio di fare scelte azzardate.

 

Senza dimenticare la segmentazione. Un’altra di quelle parole che fa palpitare il cuore di un marketer. 

Quando parliamo di target, audience, pubblico, parliamo sempre e comunque di persone con caratteristiche in comune. Un’analisi profonda ci permette di vedere i pattern utili, e da qui nasce la segmentazione.

Se ancora pensate “Il mio prodotto è utile a tutti” forse dovreste davvero fermarvi un istante e meditare sul fatto che non avete capito chi avete davanti: a chi state parlando? E qual è la vostra nicchia?

I dati ve lo sveleranno.

 

E quando la campagna finisce, buttiamo tutto.

Ovviamente no. Punto primo, il termine di una campagna non segna il termine del lavoro di analisi. Al contrario, i dati raccolti alimentano un ciclo virtuoso di apprendimento e ottimizzazione, dove ogni insight diventa un tassello per costruire strategie sempre più affinate.

Punto secondo, è sempre mediante i numeri che possiamo valutare in maniera oggettiva l’efficacia di quanto stato fatto. Perché con i “Bello! Mi piace!” non si manda avanti un’azienda, mentre un tasso di conversione e un CTR possono essere più esplicativi di tanti complimenti.

 

Ma vi dirò di più: con i dati si può prevedere il futuro.

O meglio, con la loro analisi. Perché l’anticipazione dei cambiamenti di mercato o dei comportamenti dei consumatori è fondamentale per rimanere competitivi. In questo caso parliamo di analisi predittiva, che come la Palla magica 8 non è onnisciente ma comunque fornisce risposte molto, molto valide.

 

Non sarà divertente come farsi leggere i tarocchi, ma affidarsi a chi i numeri li mangia a colazione potrebbe essere illuminante tanto quanto una lettura dell’oracolo.